Alimentazione Ayurvedica, il cibo come medicina

Alimentazione Ayurvedica, il cibo come medicina

10/01/2022
Alimentazione Ayurvedica, il cibo come medicina

È possibile, attraverso l’alimentazione, ritrovare l’equilibrio energetico e quindi stare meglio?
Secondo coloro che seguono una dieta Ayurvedica sì, è possibile.
L’alimentazione Ayurvedica infatti non è solo alimentarsi per vivere ma è un percorso che insegna a considerare il cibo come una vera e propria medicina e una strada da percorrere per riequilibrare il corpo, la mente e l’Anima.

Che cos’è l’Ayurveda

Prima di comprendere a fondo l’alimentazione Ayurvedica, si deve conoscere che cosa s’intende per Ayurveda: è una parola che deriva dal sanscrito (antica lingua Indiana) ed è composto da veda (conoscenza o scienza) e ayus (vita o longevità) e può essere tradotta con “conoscenza della vita”.
All’interno della filosofia Ayurvedica vi è un complesso sistema di guarigione fisica, mentale e spirituale che esiste in India da più di 5.000 anni e che si basa sul principio dell’azione di prevenzione più che sul rimedio da somministrare o azionare a un dato sintomo, come avviene invece con la medicina convenzionale occidentale.

I principi dell’Ayurveda

Quindi l'Ayurveda agisce in maniera preventiva grazie alle pratiche quotidiane che garantiscono il benessere del corpo, della mente e dell’Anima; il segreto per vivere bene e meglio è, per colui che segue i principi dell'Ayurveda, avere uno stile di vita salutare, dove è presente l’esercizio fisico (come la pratica dello yoga), l’alimentazione, la meditazione, la cura dell’ambiente e i rituali di purificazione.
Secondo l’Ayurveda nel corpo fluiscono i Dosha, tre tipi di energia vitale presente in proporzioni diverse a seconda della costituzione di ogni individuo. I Dosha (Vata, Pitta e Kapha) sono quindi 3 tipologie di costituzione composte da due elementi che definiscono la persona.

I Dosha

I tre Dosha sono formati dalla combinazione dei cinque grandi elementi (etere, aria, fuoco, acqua e terra) e a loro volta i Dosha si combinano dando luogo alla costituzione unica e speciale di ogni persona.
Ogni individuo possiede un Dosha predominante, rendendolo unico nel suo genere in quanto, secondo l’antica pratica indiana, la tipologia costituzionale è determinata dall’influsso (maggiore o minore) dei Vata, Pitta e Kapha.
La loro particolare combinazione insegna, in una prospettiva Ayurvedica, a comprendere quale sia il modo migliore per prenderci cura della nostra salute.

L’alimentazione che riequilibra

Il segreto per vivere bene è fare in modo che un Dosha non sia troppo predominante e questo lo si può fare attraverso l’alimentazione Ayurvedica. Il cibo e i sapori infatti sono associati a certi elementi che, assunti nella quantità, tempistica e combinazione appropriate rispetto al proprio Dosha, aiutano a ritrovare l’equilibrio all’interno del proprio corpo.

Il sapore (Rasa) del cibo

Chi segue la dieta la Ayurvedica sa che a ogni cibo corrisponde un sapore (Rasa) direttamente associato a due dei cinque elementi (etere, aria, fuoco, acqua e terra) e la combinazione degli elementi all’interno di ogni sapore è in grado di aumentare o diminuire un tipo di Dosha.
Vi sono 6 tipi di sapori all’interno dell’Ayurveda e la dieta ideale contiene la giusta combinazione di tutti i sei sapori, compatibilmente con la propria costituzione. I sei sapori sono:

  1. Dolce (Madhura) costituito da terra più acqua,
  2. Aspro (Amla) costituito da fuoco più terra,
  3. Salato (Lavana) costituito da acqua più fuoco,
  4. Pungente (Katu) costituito da aria più fuoco,
  5. Astringente (Kashaya) costituito da aria più terra,
  6. Amaro (Tikta) costituito da aria più etere.

I tre Guna, le categorie per il cibo

Secondo l’Ayurveda, tutto il cibo è categorizzato nei tre Guna o qualità della natura alla base dell’esistenza, nonché della psiche umana.
I tre Guna sono Sattva (qualità elevante e pura), Raja (qualità attivante e creativa) e Tama (qualità oscurante e rallentante).
I cibi sattvici tendono a non produrre alcun disturbo e danno equilibrio mentre i cibi rajasici causano agitazione e rendono iperattivi; i cibi tamasici causano invece pesantezza e rendono inerti.

Il cibo ideale

Per il cultore della dieta Ayurvedica, che ha seguito il corso di A.I.O.C. Italia, l’elenco ideale è costituito in prevalenza da cibi sattvici, nella loro combinazione adatta al tipo di Dosha. Tuttavia una certa dose di cibi rajasici e tamasici è sempre ammessa, con le dovute dosi e linee guida.

Le combinazioni da evitare

Oltre a calcolare il proprio Dosha, conoscere i sapori aggravanti e qual è l’alimentazione sattvica, è importante sapere che ogni cibo, oltre al proprio Rasa, ha anche effetti termici (virya) e post digestivi (vipaka) ben precisi. In base a questo vi sono combinazioni che possono alterare i vari processi provocando gonfiore, accumulo di tossine, indigestione e allergie.
Ad esempio non possono essere posti nello stesso piatto i cereali e la frutta oppure il limone con latte, yogurt, pomodori o cetrioli.

Quantità di cibo e orari

Oltre alla qualità e al sapore del cibo, per l’Ayurveda sono fondamentali anche i concetti di quantità e fasce orarie per mangiare.
La regola generale per mangiare il giusto è riempire lo stomaco in quattro parti: metà di cibo solido, un quarto di liquido e un quarto vuoto, ossia alzarsi da tavola con un po’ di fame.

L’alimentazione Ayurvedica è una dieta salutare

La dieta Ayurvedica promuove il consumo di alimenti integrali riducendo al minimo tutte le categorie di cibo industriale, precotto e ricco di grassi e zuccheri. E grazie all’attenzione rivolta a qualità e quantità del cibo, l’Ayurveda può promuovere costantemente una dieta consapevole a livello etico, sostenibile e salutare.